Recensione – Dopo il successo internazionale di “45 anni”, il film che l’ha consacrato presso pubblico e critica in tutto il mondo, arriva nelle sale italiane dal 10 marzo, distribuito da Teodora Film, “Weekend”, l’opera prima che ha rivelato il talento del regista Andrew Haigh.
Al termine di una serata con gli amici storici, Russell conosce Glen in un gay club e i due trascorrono la notte insieme. Glen chiede a Russell di raccontarsi al registratore, dove tiene una sorta di archivio di tutti i suoi incontri sessuali, che vorrebbe trasformare in un progetto artistico. Diversi, con un passato diverso e idee diverse sul futuro, Russell e Glen cominciano a conoscersi e passano insieme l’intero weekend.
Con “45 anni” Andrew Haigh ha ottenuto il successo e questo successo ha permesso il recupero di questa sua opera prima nelle nostre sale italiane. Un film che ha impiegato 5 anni per arrivare in Italia, complice la poca notorietà del regista e degli attori e l’argomento, forse, ora maturo per essere presentato al pubblico italico. In realtà la nostra è una visione in anteprima stampa ma visto che il film ormai è in circolazione da così tanto tempo abbiamo preferito identificare questa come una delle recensioni classiche.
Il regista Andrew Haigh dipinge una storia d’amore racchiusa in un weekend, da cui il titolo appunto. Lo fa ai limiti del filmino amatoriale, con una voluta e ricercata pellicola fintamente di basso profilo. Inquadrature che si fanno spazio tra le mura domestiche, in un’intimità vista da lontano, da dietro le tende, tra lo spiraglio di una porta. Un’intimità invece che man mano cresce tra i due e porta alla passione, quella passione che avvinghia i corpi e la telecamera segue questa escalation di sentimenti come fosse attaccata alla pelle dei protagonisti.
Una discreta sceneggiatura con un buon ritmo e dialoghi molto spesso sussurrati come si fa tra innamorati, come si fa quando si parla di sentimenti. Poco importa per la sceneggiatura che la storia d’amore sia tra due uomini anziché tra un uomo e una donna. L’omofobia e gli sfottò per questo loro rapporto è solo sullo sfondo anche se vincola le scelte di uno dei due protagonisti. Una critica alla situazione di 5 anni fa in Inghilterra facilmente trasportabile alla situazione italiana di oggi. Una precisa volontà di porre al centro del film i sentimenti e il rapporto di quel weekend piuttosto che ripercorrere i soliti argomenti di denuncia della situazione.
Un’ottima prova degli attori Tom Cullen e Chris New completano il quadro di un film ben diretto e perfettamente riuscito nella sua complessa semplicità.
Voto: 6,8