Recensione in anteprima – Quinto film della saga cinematografica che prende spunto dal celebre telefilm. Ancora una volta Tom Cruise è l’agente segreto Ethan Hunt che, ben diretto e con una sceneggiatura non originale ma ben scritta interpreta al meglio questo nuovo capitolo, uno dei migliori della serie. Nelle sale dal 19 agosto 2015
Ethan Hunt (Tom Cruise) e la sua squadra dell’Impossible Missions Force (IMF) intercettano un carico di gas nervino prima che sia venduto ai terroristi. Ethan è ora convinto di poter smascherare il Sindacato, un’associazione criminale internazionale composta da ex-agenti operativi. Nel frattempo, la CIA decide di smantellare l’IMF, ormai considerata un’organizzazione canaglia. Diventati dei ricercati, Ethan e compagni dovranno affrontare da soli quella che potrebbe essere la loro ultima missione impossibile.
Prodotto da Paramount Pictures, Skydance, Chine Movie Films, Bad Robot e distribuito da Universal Pictures il film si affida alla bravura dello sceneggiatore Christopher McQuarrie autore già premio Oscar per la sceneggiatura nel 1996 per “I soliti sospetti” e rinomato autore tra gli altri di “Operazione Valchiria”, “Edge of Tomorrow”, “X-Men”, “Il cacciatore di giganti”. Era proprio il 1996 quando la saga di Mission Impossible passava dal piccolo al grande schermo grazie alla regia di Brian De Palma con protagonista un giovane Tom Cruise. Da quel 1996, ogni 4-5 anni son succeduti diversi capitoli e con diversi registi: John Woo, JJ Abrams, Brad Bird e tutti (o quasi) hanno sempre riscosso grande successo a tal punto da arrivare a questo quinto energico capitolo.
Con i produttori ormai rodati, tra i quali JJ Abrams e Tom Cruise stesso, “Rogue Nation” è capace di ripetersi ma non di essere ripetitivo, di stupire ma non per questo si prende la licenza di strafare, è capace di divertire senza risultare banale o prevedibile. Un nuovo capitolo fermo nello stile e nelle atmosfere della serie che si evolve un po’ andando a incontrare qua e là lo 007 inglese o il più recente Bourne di cui Jeremy Renner, ne è l’inconsapevole e sfortunata liaison. Tutto si deve alla capacità del regista di tradurre in immagini quanto da lui scritto e il connubio è così equilibrato che le scene d’azione non sono solo puro spettacolo ma semplice evolversi o precipitare della vicenda con non pochi colpi di scena.
Le pause che il film si prende dall’azione che un film del genere necessita risultano ben incastrate in una vicenda che gioca con lo spettatore nel nascondersi e rivelarsi continuamente ogni cambio di scena. Ciò che era limite e prevedibilità in film quali “Focus”, qui il limite c’è ma viene sfruttato per rimanere all’interno di un preciso percorso di stile e di immagini.
Dal lato delle interpretazioni, avendo avuto l’occasione di vedere il film in lingua originale, non possiamo non rendere giustizia a una buona prova di Tom Cruise, che, come risaputo e pubblicizzato ha richiesto l’ausilio dello stuntman solo nelle scene strettamente necessarie, preferendo, a oltre 50 anni dimostrare tutta la sua fisicità e la sua buona forma. Simon Pegg riconfermato in questo capitolo risulta la spalla perfetta così come la sempre più affascinante Rebecca Ferguson che “svolge il suo lavoro” (cit.) egregiamente anche creando con il protagonista una interessante e flebile relazione da ricercare soprattutto in quanto i due non si dicono. A completare il cast un compassato Alec Baldwin e un Sean Harris spietato e quanto mai credibile (la motivazione dell’intero Sindacato un po’ meno) cattivo di turno.
Il maggior difetto del film consiste in una certa autoreferenzialità, un guardarsi allo specchio un po’ troppo esaltando e esaltandosi al fine di giustificare l’esistenza dell’IMF stesso. Tranne questo il film è godibile, divertente, pieno di azione e di scene molto ben girate. Una delle migliori è ambientata all’Opera di Vienna con un mix di suspance, azione, thrilling contornati da una colonna sonora che mescola il motivo storico della serie con una versione live della “Turandot” nel brano celebre del “Nessun dorma”. Altre scene degne di nota: l’apnea di Ethan e l’incontro al bar tra Ilsa, Ethan e Benji in una perfetta partita a scacchi a 4.
Film da non perdere per gli amanti della serie e da vedere per gli amanti del genere.
Voto: 7,4
Tralasciando l’amore smisurato per il famoso tema che già di per se era mitico in tv, ma si è rinverdito nella versione dei Limp Biskitz “Take a Look Around” del numero due; io mi sono fermato proprio ai primi due. Grande entertainment; azione a gogo e tante situazioni impossibili (non a caso) nella relatà, che però in un film del genere ci stavano. I film action (spara, spara – ammazza, ammazza), li amo visceralmente e devo dire la verità non so perchè non sia andato a vedere anche gli altri. Sicuramente potrebbe essere l’occasione per recuperarli in DVD.