Recensione – Terzo capitolo della Divergent Series. Dopo Divergent e Insurgent è la volta di Allegiant, un nuovo episodio che prelude ad un quarto e ultimo capitolo tra qualche mese. La serie è lontanissima dai fasti e dagli interessanti spunti del primo film.
Distrutto il regime che li opprimeva Tris e Quattro si trovano a dover affrontare un nuovo ordine, non meno inumano del precedente, che li spinge ad andare al di là delle barriere. Il mondo che trovano, ancora una volta non è dei migliori. Scoprono infatti di aver vissuto in una bolla, un esperimento, costantemente tenuto d’occhio. Il loro era il tentativo di riportare la razza umana all’originaria purezza, dopo troppi anni di ingegneria genetica che hanno contaminato le persone e avvelenato il pianeta con guerre spietate. Ora la Terra è un luogo proibitivo, solo alcuni grandi centri tecnologicamente avanzati rimangono vivibili. Lì l’elitè cerca di ritornare alla normalità.
Tris e la sua divergenza potrebbero essere il segreto di un ritorno alla purezza originale, lei è l’eletta ma dovrà guardarsi da come il potere desidera manipolarla.
Terzo capitolo della Divergent Series che ben faceva sperare con il primo interessante film e che invece con questo terzo atto conferma quanto di brutto era già stato annunciato nel precedente “Insurgent”.
Il romanzo di Veronica Roth, “Allegiant” viene presentato al pubblico in sala con una ulteriore divisione in altri due capitoli. Questa prima parte risulta essere abbastanza noiosa e, seppur piena di azione, abbastanza povera di approfondimenti. Le vicende vengono presentate una dietro l’altra e si fatica a tenere un ritmo degli eventi fortemente improntato all’azione e alla reazione. Non succedono però grandi cose, anche perché si sarebbe rasentato, se non oltrepassato il limite del “già visto” nei precedenti film.
Retto solo dalla voglia tutta circoscritta agli interpreti di andare avanti con la storia, sembra quasi sempre che il film se lo stiano cantando e suonando tra loro. Allo spettatore non viene spiegato molto sia perché non c’è il tempo di farlo sia per la scelta di puntare su altri aspetti.
Purtroppo anche gli altri aspetti deficitano non poco di accuratezza, ne è esempio la scenografia più simile allo sfortunato “Tomorrowland” rispetto a una vera e propria identità di genere e, avere una fantascienza alle spalle e non saperla sfruttare è un po’ un’aggravante. Nemmeno quello che vuole sembrare un accenno di discorso psicologico all’interno degli animi dei vari personaggi riesce bene. I due protagonisti son piuttosto freddi tra loro mentre gli altri son utili alla vicenda quando debbono fare numero o giustificare una presenza massiccia.
Non è difficile definire questo “Allegiant” il peggiore dei film della Divergent Series e ci sono poche speranze che il capitolo conclusivo possa risollevare le sorti di una qualità artistica bassa e prevedibile.
Voto: 4,2